… Irnerio Curvo tra i gran volumi sedeva, e di Roma la grande Lento parlava al palvesato popolo ... Se, nello scrivere questi versi, il Carducci si sia semplicemente ispirato al dipinto del Serra, esistente nel soffitto della bella sala delle adunanze del Consiglio Provinciale di Bologna dove il Poeta sedeva, o se egli ed il Serra medesimo abbiano raccolto una tradizione popolare, che il grande Giurista commentasse sulla pubblica piazza i libri di Giustiniano, è difficile dire. Certo è che nel secolo XII molti professori avevano case proprie, dove facevano scuola; altri riuscivano a costruirle con gli onorari delle lezioni ed i forestieri che venivano a leggere prendevano anche in affitto i locali per la loro abitazione e per l’insegnamento. Il Comune aveva emanato provvide disposizioni perché i proprietari non fossero esagerati nelle loro pretese. Quando, verso la fine del secolo XIII, gli scolari e le scuole degli Artisti aumentarono notevolmente in confronto a quelle precedenti, che, come è noto, erano soltanto di Giuristi, la città di Bologna fu divisa in due grandi settori: quello dei Giuristi, che si raccoglievano nel quartiere più centrale di San Procolo nelle vicinanze di S. Domenico, e quello degli Artisti, nel quale rientravano anche le scuole di Medicina, in un settore compreso fra l’attuale Palazzo Comunale fin verso Piazza Malpighi e la Chiesa di S. Francesco. Fiorì allora in Bologna una vera industria edilizia per docenti, studenti e scuole; anzi si attribuisce allo sviluppo dell’Università il notevole incremento edilizio della città di Bologna nei secoli XIII e XIV. Soltanto nel secolo XVI, e più precisamente nel biennio 1562-63, il Comune eresse, come sede unica dello Studio, il Palazzo dell’Archiginnasio su disegno del Terribilia, di fianco a S. Petronio, dove già da tempo si tenevano le grandi cerimonie per il conferimento dei dottorati; e lo Studio, vi ebbe sede indisturbata, nella prospera e nell’avversa fortuna dell’Università, fino al 1803, anno in cui Napoleone la trasferì nel Palazzo Poggi in Via Zamboni.
[Ghigi, A., Lo sviluppo edilizio dell'università di Bologna, Roma, Fratelli Palombi, 1941, p. 3].
Per approfondimenti
Topografia del piano terreno, topografia del piano superiore: Archiginnasio: Bologna
Autore: Anonimo <1920-1970>
Prospetto esterno, sezione secondo la linea A B dell'icnografia: Archiginnasio: Bologna
Autore: Anonimo <1920-1970>
La piazza della Pace (dal 1871 piazza Galvani) in un disegno del XIX secolo: Bologna
Autore: Anonimo <1920-1970>
Bologna: veduta d'angolo dell'Archiginnasio fra la piazza Galvani e via Farini
Autore: Anonimo <1920-1970>
Disegno su scala di un particolare del ciclo di affreschi con Storie della vita della Vergine di Bartolomeo Cesi: cappella di S. Maria dei Bulgari: Archiginnasio: Bologna
Autore: Anonimo <1920-1970>
Loggiato del cortile ove ha sede la società medica chirurgica: Archiginnasio: Bologna
Autore: Anonimo <1920-1970>
Sala V, storia profana (sala Magnani): biblioteca dell'Archiginnasio: Bologna
Autore: Anonimo <1920-1970>
Sala VI, scienze giuridiche e sociali (Sala Minghetti): biblioteca dell'Archiginnasio: Bologna
Autore: Anonimo <1920-1970>
La cattedra del lettore: teatro anatomico: Archiginnasio: Bologna
Autore: Anonimo <1920-1970>
Disegno su scala della cattedra del lettore: teatro anatomico: Archiginnasio: Bologna
Autore: Anonimo <1920-1970>
Disegno su scala delle decorazioni delle arcate del cortile: Archiginnasio: Bologna
Autore: Anonimo <1920-1970>
Disegno su scala di una delle scuole di giurisprudenza: Archiginnasio: Bologna
Autore: Anonimo <1920-1970>