Dopo aver acquisito nel 1902 il cospicuo patrimonio di libri e di carte che il «cantore dell’Italia nuova ed antica» s’era formato nel corso di cinquant’anni di vita letteraria, Margherita di Savoia acquistava dai proprietari Levi, con atto del 12 gennaio 1906, non solo l’appartamento occupato dal Carducci (al secondo piano dell’edificio), ma l’intero villino denominato del Piombo (con annesso giardino), allo scopo di «evitare qualunque pericolo di dispersione e divisione della biblioteca del grande Poeta e delle preziose raccolte dei suoi autografi e carteggi». Il 22 febbraio 1907 la casa-biblioteca era donata al Comune di Bologna, che s’impegnava a conservarla «perpetuamente», garantendone nel contempo la pubblica utilità: la visita al museo e la consultazione, «l’esame, lo studio degli stampati e dei manoscritti» in esso raccolti. L’organizzazione e la guida del nuovo istituto (inaugurato il 6 novembre 1921 ) furono affidate ad Albano Sorbelli, discepolo del Carducci e direttore della Biblioteca dell’Archiginnasio (1904-1943), il quale, dal 1908 al 1921 dedicò ogni sforzo alla ricostruzione fedele dell’ambiente materiale in cui lo scrittore aveva vissuto e al riordino della sua imponente libreria, mantenuta intatta nella fisionomia originaria.

[Invito alla biblioteca e casa Carducci, Bologna, Lions Club Bologna Carducci, c1996, p. 7-9]

 

Per approfondimenti

Lo studio di Giosue Carducci, angolo sud-est: casa Carducci: piazza Carducci 5, Bologna

Lo studio di Giosue Carducci, angolo sud-est: casa Carducci: piazza Carducci 5, Bologna

Autore: Anonimo <1920-1970>

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Lo studio di Giosue Carducci, lato sud: casa Carducci: piazza Carducci 5, Bologna

Lo studio di Giosue Carducci, lato sud: casa Carducci: piazza Carducci 5, Bologna

Autore: Anonimo <1920-1970>

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Lo studio di Giosue Carducci, angolo nord-est: casa Carducci: piazza Carducci 5, Bologna

Lo studio di Giosue Carducci, angolo nord-est: casa Carducci: piazza Carducci 5, Bologna

Autore: Anonimo <1920-1970>

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