Una volta all'anno il capo-città indiceva la Festa delle matricole del proprio ateneo, e invitava a parteciparvi le delegazioni di rappresentanza delle altre università. A queste feste, con il ripetersi degli incontri tra gruppi di goliardi provenienti un po' da tutta Italia, andò definendosi il gioco goliardico, un gioco basato sulla dialettica. Parallelamente, iniziò a prendere forma un canzoniere goliardico, che oggi conta centinaia di composizioni. Tutti gli atenei aderirono a questo nuovo modo di fare goliardia, eccezion fatta per gli studenti di Siena, dove ancora oggi i goliardi osservano rigidamente la regola dell'anzianità e dei già citati bolli. (Foto Gnani)
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