Questo tipo d'intervento si differenzia radicalmente dal restauro manuale condotto sull'originale. Innanzitutto sono diverse le finalità, il primo si propone di attuare un'ipotetica versione originale dell'immagine prescindendo, anzi rimuovendo la patina del tempo, il secondo ha invece come obiettivo la conservazione materiale di tutte le parti fisiche che costituiscono l'opera. In seconda istanza è diverso l'oggetto su cui si espleta la loro azione: nel restauro materiale è l'opera stessa nella sua unicità e consistenza fisica ad essere al centro del processo di conservazione, mentre, nel restauro virtuale cioè che viene manipolato è una riproduzione dell'opera.
Altra peculiarità del restauro virtuale consiste nel simulare gli effetti di un'ipotesi di realizzazione manuale, permettendo, senza alcun intervento invasivo e in un qualche modo irreversibile, di valutarne preventivamente i risultati e dunque la correttezza del metodo.
L'intervento di restauro virtuale condotto sulla fotografia del Fondo Supino Sicilia 163, può essere ricondotto a due categorie principali:
- intervento globale che riguarda gli aspetti colorimetrici dell'immagine, ovvero le correzioni che si applicano sull'intera immagine al fine di ridurre l'ingiallimento della carta
- intervento puntuale riferito al contrario a zone circoscritte della singola immagine, ed ha lo scopo di eliminare le imperfezioni locali, quali ad esempio le macchie, interventi di restauro precedenti e muffe.
foto originale | intervento globale | intervento puntuale |