La mattina del 18 settembre 1988 dall'Archiginnasio di Bologna, antica sede dell'Università di Bologna, centinaia di rettori provenienti da tutto il mondo, sfilano per le vie del centro fino a Piazza Maggiore. Il corteo è accolto dalla campana di Palazzo d'Accursio, dai tamburi e dalle bandiere degli sbandieratori. Passano la Sorbona di Parigi e l'Università di Oxford, Salamanca e Coimbra, Praga e Cracovia, Heidelberg e Lovanio, Leningrado ed Istambul, Pecs e i rettori d'Europa, America, Africa, Asia ed Oceania, convocati dal Magnifico Rettore Fabio Alberto Roversi Monaco a chiusura delle manifestazioni per il IX centenario del nostro Ateneo, per ritrovare nello spirito delle origini motivazioni ed impegni validi per il presente: libertà di ricerca e di insegnamento, indipendenza da ogni potere politico ed economico, apertura al dialogo, rifiuto di ogni intolleranza. Libertà per le istituzioni ma anche per i singoli, per i professori ma anche per gli studenti che vogliono contare di più: «Da troppi secoli gli studenti contano troppo poco dentro le istituzioni universitarie...» hanno affermato gli studenti intervenuti. Firmando la Magna Charta, che ribadisce i principi fondamentali cui tende la Cultura universale, ogni Rettore si impegna a rispettarne il contenuto. La Charta indica, accanto ai principi, i modi concreti per realizzarli. In particolare mobilità di insegnanti e studenti, rapporti e scambi tra gli Atenei ed una nuova politica legislativa che dia lo stesso valore a titoli ed esami delle diverse università europee. Vi è già un progetto comunitario per questo: il programma ERASMUS che consentirà ai giovani europei di spostarsi da un Ateneo all'altro come avveniva cinque secoli fa per Erasmo da Rotterdam, studente in Bologna. Dopo l'intervento del professor Carmine Romanzi, presidente della Conferenza dei rettori europei, il quale ha affermato che la Charta nasce quale forza ispiratrice per costruire l'Università del domani, il professor Giuseppe Caputo, direttore dell'Istituto Giuridico e docente di diritto canonico presso la Facoltà di Giurisprudenza, ha tenuto il discorso celebrativo.

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