L'edificazione del complesso urbano delimitato dalle vie Castiglione, Cartoleria, De' Chiari, che comprende, oltre al Collegio S. Luigi, la Chiesa di S. Lucia, risale al 1600, epoca in cui i Gesuiti si insediarono a Bologna. Alla costruzione contribuirono prima l’architetto Giuseppe Antonio Torri, poi Alfonso Torreggiani, che diede al palazzo la veste attuale.
Dopo la soppressione della Compagnia di Gesù, la direzione del Collegio fu assunta dai padri Barnabiti (1773), che la mantennero per circa un secolo fin quando il Collegio non fu trasferito in altra parte della città.
Le ulteriori vicende vedono lo stabile ridotto a centro per sfollati e sinistrati senza tetto, a Casa di Correzione e Caserma (II Guerra Mondiale), infine lasciato a lungo in stato di completo abbandono.
Bisogna attendere il 1981, data della stipula di una convenzione di 99 anni tra Comune e Ateneo, perché sia intrapresa un’opera di recupero dell’edificio. L’Università ne dispone l’immediata ristrutturazione, che prende avvio dai lavori di rifacimento della copertura, gravemente danneggiata, come risulta dalle immagini scattate per testimoniare le condizioni precedenti i restauri. Già dal 1982 si insediano nell’edificio la Direzione e la Segreteria del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere, mentre i primi interventi strutturali hanno inizio nel 1983 e si protraggono fino al 1991.
Lo stato di degrado in cui versava l’intero fabbricato e l’efficacia della ristrutturazione emergono dall’ampia raccolta fotografica, utilizzata a corredo del testo di Vincenzo Musumeci Colegio del Beato Luigi, Bologna, 1991.