Ingegneria.jpgL'iniziativa dell'Archivio storico, di raccogliere i dati più importanti sugli studenti dell'Università di Bologna laureatisi fra il 1877 e il 1935, consente alla Facoltà di Ingegneria di aprire una importante finestra sulla sua lunga storia. In quel periodo (1877), infatti, nacque e si sviluppò la Scuola di Applicazione degli Ingegneri, insieme ad altri analoghi istituti italiani attivati negli stessi anni. Tali istituti nascevano generalmente dove preesistevano altre scuole, o centri, o corsi pratici (non necessariamente afferenti alle Università), e in tal senso si presentavano come eredi di programmi che avevano origine nella realtà preunitaria; nello stesso tempo, però, essi avevano lo scopo di formare figure professionali rispondenti a nuove richieste di competenze (per esempio, rispetto a quelle degli architetti), adeguate al contemporaneo sviluppo scientifico e tecnologico della civiltà industriale.
La prima sede della scuola fu l'ex monastero di S. Giovanni dei Celestini, nei pressi di Piazza Maggiore.
Al contrario di altre istituzioni similari, ove anche nelle denominazioni si evidenziava l'aspirazione a strutture tipo Politecnico, la "Regia Scuola di Applicazione per gli Ingegneri" di Bologna si caratterizzò a lungo per il suo essere articolata esclusivamente nei due rami tradizionali di ingegneria civile e di architettura.
Nell’arco di tempo che va dal 1877 al 1908, si ebbero 1444 immatricolati e 1108 laureati, solo in minima parte (circa il 2%) appartenenti alla sezione di architettura; giovani in grandissima parte "nativi delle regioni emiliane (per quasi la metà), lombarde, toscane, marchigiane ed umbre". Va osservato che gli allievi della scuola potevano accedere al triennio solo dopo avere frequentato un biennio propedeutico presso una Università, ottenendo una "licenza in matematiche e fisiche".