Studenti grandi firme
L'editoria studentesca come laboratorio degli intellettuali italiani: 1860-1977
Catalogo della mostra, a cura Andrea Daltri, Paola Dessì, Daniela Negrini e Pier Paolo Zannoni, Bologna, CLUEB, 2016.
Il catalogo ripercorre i contenuti dell'omonima mostra organizzata dall'Archivio storico, "Studenti, grandi firme". L'intento è stato quello di individuare coloro che, da studenti, sperimentarono per la prima volta le proprie capacità giornalistiche o artistiche, come illustratori di una delle riviste o numeri unici che, dalla fine dell'Ottocento, furono create a Bologna o in altre università italiane ad opera di un gruppo o di una associazione studentesca.
Lo spirito irriverente, burlesco, satirico è quello annunciato, a prima vista, nella maggior parte dei titoli: Bononia ridet, Riso goliardico, Riso e crape, Ma se ghe pensu, Ciapa Chilù, Tac'T Atac, Bucal-legro, suggeriscono un disimpegno spesso tipico della tradizione goliardica, ma superata questa prima impressione si disvelano intenti critici, quali la denuncia della corruzione e del malaffare, l'anticonformismo e l'insofferenza, tratti caratteristici dell'età di quegli autori. Vi sono poi casi in cui l'impegno politico è più esplicito e diretto come nel caso di Corda Fratres, Gioventù Nova, La nuova guardia, Architrave fino alla traboccante produzione della stampa studentesca, o a questa collaterale, che accompagnò gli anni della contestazione in cui l'iniziale battaglia per la riforma universitaria si tradusse ben presto in impegno politico militante o alimentò la stampa underground.
La partecipazione degli studenti, improvvisatisi giornalisti o illustratori, fu per molti un'esperienza fuggevole, per altri una palestra che consentì di far crescere un'autentica vocazione per un mestiere che li avrebbe accompagnati per l'intera vita. Scorrendo questi giornali incontriamo una selva di personaggi impegnati nel giornalismo, nella letteratura, nell'insegnamento universitario, nell'esercizio artistico, dall'illustrazione al fumetto, dalla pittura alla scultura: basterebbe ricordare Guido Podrecca e Gabriele Galantara che con lo pseudonimo di Goliardo e Ratalanga animarono il Bononia ridet, il cui sodalizio continuò per circa trent'anni dopo gli studi universitari dando vita a L'Asino, famoso periodico di satira politica attivo fra il XIX e il XX secolo; un segno significativo è quello lasciato dal gruppo degli illustratori della stagione futurista, dal romano Bepi ai pavesi Franco Grignani e Renato Manzoni al modenese Mario Molinari e, passando a tempi più recenti, non vanno trascurati gli apporti di Mario Molino, divenuto celebre per le copertine della Domenica del Corriere, Roberto Raviola, in arte Magnus, uno dei maggiori fumettisti del Novecento, e ancora Jacovitti, Max Capa, Andrea Pazienza, Gianni Venturino, Emilio Giannelli.