La costruzione della nuova Aula Magna è stato il più importante problema della sistemazione dei Palazzi Universitari, sia per quanto rifletteva la sua migliore ubicazione, sia per lo stile architettonico cui improntare l’edificio. Dopo lunghi studi sulle diverse soluzioni possibili il Magnifico Rettore On.le Prof. Ghigi nominò un’apposita Commissione che prescelse la disposizione planimetrica già proposta dall’Ufficio Tecnico. In base ad essa venne bandito apposito concorso artistico fra Ingegneri ed Architetti della regione Emiliana per l’ulteriore studio del progetto artistico definitivo. In seguito alle risultanze di detto concorso e con il consenso dell’On. Dott. Ing. Enrico Masetti Presidente della Cassa di Risparmio di Bologna (promotrice della costruzione, per ricordare la memoria del Mecenate Avv. E. Silvani) il progetto prescelto ed attuato fu quello dell’Architetto Giulio Arata. La Nuova Aula sorge al centro dei Palazzi Universitari sul terreno prima occupato dai locali degli Istituti di Zoologia e di Antropologia. L’atrio monumentale di accesso è in diretta prosecuzione del corridoio principale avente inizio in via Zamboni 33 e comunica pure, mediante un nuovo loggiato in curva, con l’ingresso secondario, ma esso pure importantissimo, di via Belmeloro 4. Due nuovi corridoi longitudinali fiancheggiano sia l’aula che l’atrio, consentendo il rapido accesso alla sala ed un più celere deflusso delle persone. La capacità è di 1110 posti a sedere ed altri 1400 posti in piedi. L’aula ha forma quadrata con quattro grandi arconi a lacunari, ed è completamente rivestita fino all’altezza delle tribune con Rosso di Monte Amiata, Breccia Aurora e Botticino lucido. Gli arconi sostengono una volta a calotta sferica molto ribassata su un grande lucernario centrale; tre degli arconi incorniciano e quasi delimitano le tribune, di cui specialmente notevole è quella sovrastante l’atrio; il quarto arcone delimita invece il principio dell’abside rettangolare destinata al Corpo Accademico. Le linee della romana costruzione sono improntate alla più schietta semplicità, e sono prive, provvisoriamente, di sovraccarichi decorativi. L’illuminazione della sala è data da un anello a luce diffusa all’imposta della cupola, da plafoniere incassate sotto le balconate delle tribune e da quattro arconi luminosi in vetro diffusore di Murano. L’impianto di riscaldamento è ad aria condizionata per l’aula ed a termoconvettori per l’atrio. L’accesso alle gallerie del primo piano ed alle tribune si svolge attraverso un’ampia scala di marmo Botticino. Da appositi locali di servizio annessi all’aula si accede mediante comoda scala in marmo al piano base dove sono state sistemate le latrine per gli studenti le cui pareti sono state rivestite esse pure di marmo e dotate di impianti idraulici ed igienici dei tipi più recenti. I lavori di costruzione di questo edificio vennero svolti con la massima alacrità, tanto che, iniziati il 20 maggio 1935-XIII, erano terminati il 9 novembre successivo per la solenne inaugurazione con la cerimonia di apertura dell’anno accademico e con quella di chiusura delle Onoranze Carducciane. Come già si è accennato, la costruzione della nuova Aula Magna ha permesso il comodo e diretto collegamento fra l’ingresso principale di via Zamboni 33 e quello di via Belmeloro n. 4 mediante un porticato di raccordo chiuso con vetrate in noce collegante l’atrio dell’Aula Magna con il loggiato di ingresso del Palazzo ex Malvezzi. I lavori di sistemazione del Palazzo Universitario, iniziati nell’anno VIII con la costruzione del nuovo corpo di fabbrica per la Biblioteca Universitaria, sono poi proseguiti negli anni seguenti fino ad oggi, man mano che per l’allontanamento dei diversi Istituti e servizi si rendevano liberi i rispettivi locali.

[Relazione riassuntiva delle opere edilizie universitarie eseguite dall'inizio dell'era fascista, Bologna, Tip. De Il Resto Del Carlino, 1938, p. 15-17]

 

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